Quando sono in vacanza, ovunque mi trovi, se ho occasione di entrare in un supermercato non manco di esplorarne l’enoteca. Spesso vi si reperiscono vini locali sconosciuti, “rarità”, o anche pregevoli esemplari provenienti da cantine che si aveva in mente di visitare, acquistabili ad un prezzo talvolta persino inferiore. Prima della vacanza dello scorso anno a Costa Rei, non avevo mai sentito parlare del Girò: 
ci siamo conosciuti alla Billa lungo il litorale, io indaffarato a passare in rassegna le brevi file di bottiglie, lui in attesa nel minuscolo reparto dei vini da dessert. Dopo un lungo soggiorno presso la mia cantina, l’ho finalmente aperto l’altra sera, la vigilia di Natale, per consumarlo con un panettone speciale, farcito di frutta esotica candita, prodotto artigianalmente da un panificio nei pressi di casa mia.
Aspetto (8) – Molto scuro, quasi granato. Bella lacrimazione densa e sottile. Olfatto (7,5) – Vagamente aromatico, a tratti emergono note di rabarbaro; l’intensità non è tuttavia in un primo momento impressionante, e si percepisce l’alcol. Successivamente emerge però un prepotente sentore di liquirizia (e di mallo, secondo mia moglie): senza dubbio un olfatto destinato ad evolvere con la permanenza nel calice. Corpo (7,5) – Consistenza molto peculiare, quasi farinosa. Gusto (8) – A mio avviso il punto di forza di questo vino, è molto particolare, e presenta altresì note di rabarbaro alternate a una più evidente sensazione di liquore al caffè. L’ingresso è morbido, il tenore zuccherino elevato, ma la struttura è sorretta da un nerbo eccellente. Totale (7,75/10) – Un vino da dessert molto particolare, dotato di una spiccata personalità. E non si tratta di un passito (il disciplinare consente “al massimo un leggero appassimento delle uve sulla pianta o su stuoie”) né della sua versione liquorosa.
Nazione: Italia Regione: Sardegna Vitigno: Girò 100% Gradazione: 14% Tipologia: Fermo Dolce
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