Ci auguriamo di non essere accusati di infanticidio per aver voluto stappare, a soli 6 anni dalla data di vendemmia, un altro Barbaresco tra quelli che ci procurammo due anni fa in occasione della nostra sortita in loco. Si tratta di prodotti in grado di reggere bene invecchiamenti anche molto prolungati, e sarebbe corretto consentir loro di trarre dall’affinamento in bottiglia la maturità necessaria ad esprimere appieno il potenziale che il vitigno Nebbiolo acquisisce nei grandi cru dei minuscoli centri langaroli (l’azienda “Ca del Bajo” sorge in quel di Treiso). Tuttavia, possedendone un altro paio di bottiglie cui riservare una sorte più longeva, abbiamo lasciato prevalere adesso il desiderio di farci una prima idea di questo vino.
Ci è sembrato così:
Aspetto – Rubino non molto scuro, con riflessi aranciati.
Olfatto – Intenso con sentori di amarena sotto spirito e prugne secche, addolcito da una nota floreale molto sfumata sullo sfondo. Successivamente emergono sensazioni “salate” quasi tipo pasta d’acciughe e “rocciose”.
Gusto & Struttura – L’ingresso un poco ruvido è decisamente migliorato con qualche piccolo “aggiustamento” di temperatura. Per il resto la sensazione è quella di un vino succoso, discretamente acido, in cui prevalgono sentori di frutti maturi. Il finale è intenso e prolungato.
Gradimento (80,5/100) – Effettivamente il vino non era forse pronto ad esprimere il meglio di sè; tuttavia ci è sembrato proprio per questo meno inutilmente austero, ma “sbarazzino” pur nella sua complessità. E soprattutto assai godibile, elegante, e in definitiva “ben fatto”.
Scheda tecnica:
Stato: Italia
Regione: Piemonte
Gradazione: 14°
Vitigno: Nebbiolo (100%)
Tipologia: Vino rosso, fermo e secco