Da Cola eravamo soliti recarci dopo aver pranzato presso la trattoria Santa Maria di Adro, in Franciacorta, pochi chilometri a sud-ovest dell’estrema propaggine meridionale del Lago d’Iseo. Dopo un piatto di casoncelli bresciani, un secondo di polenta taragna e spezzatino di cinghiale, un dolce e per finire talvolta un bel pezzo di formaggio gentilemnte offerto, usavamo spostarci in auto di poche centinaia di metri per guadagnare il parcheggio affiancato al piccolo campo giochi municipale e a alla discesa che immette alla sobria cantina di Battista. Purtroppo la trattoria di cui sopra, gestita da un’anziana e affabilissima proprietaria insieme alle sue figlie, dovrebbe aver cessato la propria attività a fine 2015; tuttavia ci resta il piacevole ricordo di numerose gite fuori porta alla scoperta di un territorio famoso per la produzione di “bollicine” tra le più rinomate del panorama nazionale. A guadagnare il proscenio nella presente occasione è uno dei nostri ultimi acquisti (credo fosse aprile): il Franciacorta Satén 2010 (sboccatura 2014). Dosato a 7,4 g/l, si tratta di un metodo classico le cui uve, provenienti da vigneti ubicati sulle pendici del Monte Alto (651m s.l.m.), nei territori comunali di Adro e Cortefranca, fermentano per il 30% in legno.
Ci è sembrato così:
Aspetto – Paglierino molto scarico, perlage fitto, fine e persistente.
Olfatto – Intenso e morbido nonostante la buona freschezza, esordisce evocando sentori di frutta gialla matura; poco dopo, però, a sbocciare sono sensazioni agrumate frammiste a netti rimandi di camomilla; un istante ancora e nel calice si avvertirà l’assai distinguibile sbuffo di crosta di pane; in definitiva molto articolato, complesso e ritmato.
Gusto & Struttura – L’agrumato è da subito il tema dominante, ma a smussare i toni interviene un frutto maturo percepibile tra le righe, e un netto richiamo di fiori bianchi (soprattutto camomilla) che ben si esprime in centro bocca; il finale è accompagnato da un crescendo di sapori di buona persistenza e appaganti.
Gradimento (82/100) – Il palato non tradisce le aspettative create da un naso impressionante per ampiezza e articolazione; goloso e saporito, rotondo nonostante la decisa freschezza agrumata, generoso di descrittori e sensazioni: ci sembra davvero una pregevole declinazione di bollicine nazionali. Cin cin!
Uvaggio: Chardonnay (100%)