Vini come la Bonarda schiudono la strada a un approccio enologico spensierato, fatto di soddisfazioni immediate, di riscontri sensoriali più facili ed evidenti eppure niente affatto banali. Quando poi a produrla è un azienda come quella di Andrea Picchioni in Canneto Pavese, appare lecito attendersi di versare nei calici il frutto di una grande preparazione tecnica e di una sensibilità non troppo comune. Croatina in purezza macerata per 4/5 giorni e lasciata maturare in vasche d’acciaio per alcuni mesi, ci accostiamo a questo esemplare del 2015 già soddisfatti della citazione dantesca riportata sulla scheda tecnica della Casa: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Ci ricorda qualcosa…?
Ci è sembrato così:
Aspetto – Porpora cupo, bella spuma rapida e sottile, con riflessi violacei.
Olfatto – Fresco, intenso e floreale (ben si distinguono sentori di gelsomino), assai secondario (il frutto richiama francamente la fragola e a tratti la ciliegia matura), ma con risvolti aromatici primari che emergono più nettamente a riposo; ricordi di fogliame (pomodoro?) e talora di crosta di pane completano un quadro alquanto variegato.
Gusto & Struttura – Boccata piena, avvolgente, morbida, calda e delicatamente fruttata; il centrobocca un po’ allappante bilancia le componenti di controparte, e il finale asciutto conferisce pulizia all’insieme senza privarlo di rotondità.
Gradimento (80,5/100) – Bonarda per nulla “lenta”, particolarmente dotata di espressività aromatica (in particolare all’olfatto) e di “calore”, non si limita ad offrire una beva semplice, monotona e dimenticabile: astringenza giovanile e dolcezza di frutto ben collaborano e infine convincono; golosissimo.
Uvaggio: Croatina (100%)