Un amico sposato con una donna gerogiana mi parlò tempo fa dell’usanza, tipica del Paese dal quale la vite è stato appurato provenire, di far macerare il vino all’interno di giare di terracotta. L’azienda Cos di Vittoria, in provincia di Ragusa, utilizza un simile metodo per l’affinamento del proprio Pithos: le anfore lascerebbero infatti respirare il vino preservandolo al tempo stesso dalla contaminazione degli agenti esterni. Tuttavia l’esemplare che ci accingiamo a degustare è un “normale” Cerasuolo di Vittoria della casa, semplice appartenente a una denominazione che affonda le radici fino al 1600 (epoca in cui la contessa Vittoria Colonna Henriquez-Cabrera di Modica fondò, per risolvere alcune controversie patrimoniali, l’odierna città di Vittoria), ma che nel recentissimo 2005 ha ottenuto il riconoscimento DOCG: prima e finora unica realtà siciliana. Il prodotto in oggetto viene tratto, assecondando i criteri d’intervento poco invasivi ai quali si ispira la filosofia aziendale, da vigneti ventennali interamente ubicati nel territorio ragusano di Vittoria, e il blend di Frappato e Nero d’Avola, ottenuto dopo la fase di fermentazione spontanea sulle bucce, viene fatto invecchiare in botti di Slavonia e in seguito in bottiglia.
Ci è sembrato così:
Aspetto – Rubino scarico, con bordi chiari leggermente aranciati.
Olfatto – Intenso, aperto, abbastanza elegante, con tendenza floreale e dominante fruttata assai fine e frammista a sentori d’erbe aromatiche; dopo una breve permanenza nel calice emergono un po’ più chiaramente note di frutti di bosco e ciliegia dai rimandi glassati; nessuna componente prevale, e l’amalgama ne beneficia risultando peculiare e ben articolata.
Gusto & struttura – Ingresso abbastanza affilato, fresco, ben profilato e abbastanza fedele all’olfatto (con sensazione prevalente di composta di ciliegie ed erbe aromatiche); la spina acida gli conferisce golosità insieme al tannino alquanto croccante; finale aromatico e piacevolmente esteso.
Gradimento (79,5/100) – Fresco, gustoso, beverino e informale, da tutto pasto; l’equilibrio fra sensazioni fruttate e componenti più dure, nonchè l’articolarsi di sensazioni e descrittori dai contorni definiti sia all’olfatto che al palato, lo rendono riuscito e interessante.
Uvaggio: Frappato di Vittoria (40%), Nero d’Avola (60%)