Albino Piona sembra possedere una visione piuttosto artistica, certamente artigianale, del produrre vino. L’accesso allo showroom aziendale immette ad esempio in uno spazio vasto, fatto di bottiglie, tralci e grandi botti, tutto assemblato in modo da realizzare un ambiente coinvolgente, quasi una sorta di galleria in cui sono raccontati i passaggi salienti di un processo creativo ancor prima che produttivo. La gamma dei vini proposti comprende le varietà della zona morenica a sud est del Garda (l’azienda ha sede in Villfranca di verona), e in questa occasione stiamo per assaggiare l’edizione 2015 di un Bardolino che, proprio a causa dell’area di produzione leggermente decentrata, non reca in etichetta la dicitura “Classico”. Un’attenta raccolta delle uve, fermentazione e macerazione a temperatura controllata con frequenti rimontaggi, fermentazione malolattica e quattro mesi di maturazione in acciaio, sono le tappe fondamentali che hanno preceduto la messa in commercio della bottiglia che ci accingiamo a stappare.
Ci è sembrato così:
Aspetto – Rubino scarico con riflessi porpora tendenti al “chiaretto”.
Olfatto – Una piacevole e ben definita fragranza di violetta gustosamente si miscela a una sapidità quasi marina e gradevolmente acidula; il frutto, goloso e delicato, è attorniato da una tenue speziatura e da sbuffi quasi incensati; ampio e ben articolato.
Gusto & Struttura – Sapido, gradevolmente acidulo e fruttato, fragrante di piccola frutta rossa durante tutta la boccata fino al buon allungo finale, durante il quale tornano una golosa sapidità e un’acidulità rinfrescante.
Gradimento (81,5/100) – Uno dei migliori Bardolino fin qui assaggiati, questo “nuovo nato” di casa Piona, forte di una verve aromatica di pregio e d’una sapida freschezza marina che quasi confligge con la sua derivazione… lacustre! Goloso, gastronomico e assai beverino: bravo Piona.
Uvaggio: Corvina (80%), Rondinella (20%)