Vitigno rustico e “difficile”, in grado di resistere a climi estivi scarsamente piovosi e tuttavia poco apprezzato dai consumatori meno attenti, dalla Freisa si ottengono spesso vini interessanti nella zona del Monferrato astigiano oppure, come nel caso in esame, di quello casalese. A vinificare l’esemplare in assaggio, tratto dai soli 5 ettari di vigneti a sua disposizione, è il “solito” Oreste Buzio, cordiale e sopraffino agricoltore a capo dell’omonima azienda famigliare. Il suo Monferrato Freisa, acquistato presso lo stand padronale allestito in occasione dell’annuale festival dei vini di Vignale Monferrato (la sagra che ciascun ottobre vede protagonisti i produttori attivi sul territorio del comune organizzatore), affina 12 mesi in acciaio prima di essere messo a disposizione dei non molti estimatori di questa perla: l’ennesimo dono del generoso mare dell’ampelografia autoctona piemontese.
Ci è sembrato così:
Aspetto – Rubino scarico, con unghia tendente al mattone pallido.
Olfatto – Intenso, sapido, quasi acciugoso, con marcato sentore di erbe aromatiche e una finissima trama speziata (prevalenza d’incenso) attraverso la quale filtra un frutto giovane e vivace; dopo una pausa nel calice si mostrano finanche sentori di fiori secchi.
Gusto & Struttura – Ruvido e succoso in apertura, a centro bocca rivela fragranze di frutti rossi dal tratto finemente dolciastro, che evolvono in sensazioni quasi glassate protagoniste di un finale prolisso e in crescendo.
Gradimento (78/100) – Sulle prime rustico e privo di fronzoli, mostra tuttavia di possedere in progressione una personalità elegante e niente affatto scialba; tra sensazioni primarie, secondarie e persino terziarie (nonstante la giovinezza anagrafica), l’insieme risulta goloso, beverino e gratificante.
Uvaggio: Freisa (100%)
Luoghi & Sapori 