Birra Peroni Nastro Azzurro

Non più tardi di qualche annetto fa, un bartender “acrobatico” conosciuto presso un villaggio turistico calabrese mi rivelò senza alcun tentennamento, forse attendendosi una reazione di stupore da parte mia, come la Nastro Azzurro fosse la birra da lui prescelta per accompagnare le più disparate occasioni quotidiane; insomma, la sua birra preferita. Da parte mia ottenne sì un moto di sorpresa, ma non certamente perché reputassi la NA una birra troppo dozzinale per essere stimata da un cosiddetto intenditore, bensì perchè, dopo essermi trovato d’accordo con lui riguardo diversi punti di vista attinenti la variegata materia della sua professione, inaspettatamente mi trovavo a condividere anche una preferenza brassicola forse a priori erronemente reputabile non troppo “di nicchia”.

Semplice pilsner italiana imbottigliata da Peroni a partire dagli anni ’60 (oggi invece proprietà del colosso anglo-sudafricano SABMiller), la Nastro Azzurro tributa il proprio nome nientemeno che a un transatlantico italiano, il Rex, vincitore del prestigioso riconoscimento Blue Riband (Nastro Azzurro nel nostro idioma) assegnato all’imbarcazione passeggeri detentrice del record di velocità lungo la rotta atlantica in servizio passeggeri senza scali. Correva l’anno 1933.

Detentrice di un record questa premium a bassa fermentazione lo è per davvero, trattandosi della birra italiana più venduta all’estero coi suoi 1,2 milioni di ettolitri esportati nel solo 2011 e distribuiti attraverso ben 55 paesi; e italiano è anche l’ingrediente principale della sua ricetta, il Mais Nostrano, varietà autoctona NO OGM recuperata in collaborazione con l’Istituto Sperimentale per la cerealicoltura di Bergamo e allevata esclusivamente in aree agricole italiane.

Stando alle cronache, i principali estimatori stranieri di Nastro Azzurro risultano essere gli inglesi, che pur di birra (e di malto in generale) dovrebbero intendersene per definizione; sono proprio i sudditi di Sua maestà, infatti, i maggiori condumatori di questo prodotto brassicolo biondo e dissetante, caratterizzato da una spuma generosa un po’ volatile e dall’invitante fragranza di lievito frammista a fresche note agrumate; in bocca il sapore sapientemente luppolato dura poco ma risulta perfettamente adatto al proprio scopo, che non è certo quello di strappare un grido di sbigottimento quanto di accompagnare con coerenza ed armonia le pietanze d’ogni giorno.

Alcune ricette contemporanee utilizzano la Nastro Azzurro miscelata a succo d’arancia per la realizzazione di eleganti aperitivi (infusions) che l’hanno resa anche la birra  più richiesta nei locali di tendenza delle capitali mondiali, adeguatamente celebrata anche presso l’Expo di Milano 2015.

Leviamo dunque i calici per celebrare anche in ambito brassicolo l’ennesima prova di nazional maestria!

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