L’azienda di Favaro Benito ha sede a Piverone in provincia di Torino, e dai soli 1,5 ettari del suo vigneto situato sull’altopiano della Serra Morenica d’Ivrea proviene un Erbaluce di Caluso che negli ultimi anni è riuscito a imporsi come punto di riferimento indiscusso tra gli amanti di questa denominazione controllata e garantita (dal 2010). Erbaluce come alba lux, la luce dell’aurora dell’antica Roma: il nome di questo vitigno autoctono piemontese a bacca bianca deriverebbe infatti dalla caratteristica degli acini di assumere una luminosità particolare quando esposti al sole. La bottiglia di cui stiamo per parlare ce la siamo procurata di persona presso il produttore: essa porta il nome dell’azienda, a rappresentare la quintessenza dell’Erbaluce (vinificato in purezza e coltivato su terreni di – ovvia – origine morenica) secondo l’interpretazione autentica dei Favaro.
Ci è sembrato così:
Aspetto – Ambrato non troppo carico.
Olfatto – Intenso, giustamente acido e agrumato, si distingue tuttavia una sottile vena dolce che, dopo una sufficiente pausa nel calice, rivela talora sensazioni di buccia d’arancia candita.
Gusto & Struttura – Ingresso avvolgente, a tratti quasi abboccato, in centro bocca risalta invece una pregevole succosità. Lungo e piacevole finale aromatico, quasi “officinale”.
Gradimento (82,5/100) – A tratti sorprendente nel suo spostarsi verso una morbidezza fugace e inaspettata, questo esemplare di Erbaluce dei Favaro ci è parso genuinamente “fresco” e succoso: grande equilibrio ed eleganza ne delineano il profilo da vino importante e affatto comune.
Scheda tecnica:
Stato: Italia
Regione: Piemonte
Gradazione: 12,5°
Vitigno: Erbaluce (100%)
Tipologia: Vino bianco, fermo e secco
Link correlati:
– La Serra Morenica di Ivrea e l’Erbaluce di Caluso
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