Bloody Mary: una variante personale

Bloody MaryDa Maria I d’Inghilterra a Mary Pickford (già titolare dell’omonimo cocktail a base di rum, maraschino e granatina), passando per leggendarie streghe dai presunti poteri divinatori, le speculazioni circa l’origine del nome di questa particolarissima miscela a base di succo di pomodoro restano alquanto incerte.

A noi piace proporlo in una versione addomesticata, che lo rende drink di benvenuto ideale anche per ospiti astemi, lasciandone invariate – anzi esaltandole, a nostro avviso – le spiccate proprietà aperitive riconducibili al sentore pepato stuzzicante e alla freschezza acidula del succo di limone.

Per la preparazione utilizziamo una sorta di tumbler provvisto di gambo, quasi un calice più corto e meno capiente, in grado di conferire maggiore consistenza e compattezza visiva alla nostra preparazione, che avverrà versando al suo interno, uno dopo l’altro, i seguenti ingredienti:

– 125cl Succo di pomodoro possibilmente freddo (lo Yoga Optimum ci appare verosimilmente assai fragrante e dolce di frutto)
– 2 cl di succo di limone
– 4/5 gocce di salsa Worcestershire
– Una spolverata di pepe bianco
– Una spolverata di sale nero di cipro (di elevata salinità e dal colore derivante dalla presenza di carbone attivo, si presta anche a un gradevole effetto scenico, soprattutto se aggiunto anche dopo avere miscelato).

Dopo avere mescolato il tutto con uno stir (o “bar spoon“: il classico cucchiaio lungo da cocktail), non resta che berlo apprezzandone la notevole attitudine a stimolare l’appetito.

La nostra variante alcolica prevede l’aggiunta di 4cl di vodka liscia: l’alcool renderà più morbido il drink bilanciando le componenti “dure” dovute alla naturale acidità del limone e del pomodoro stesso, rendendone il sapore in fondo più esotico e intrigante, ma anche meno rustico e incisivo.

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