Il Petit Rouge è forse il vitigno più diffuso tra quelli che caratterizzano il peculiare patrimonio ampelografico della Valle d’Aosta. In uvaggio con un 10% di altrettanto autoctono Fumin, poi, dà origine a un vino fra i più conosciuti e apprezzati dell’estrema regione nordoccidentale italiana, piccola ma attvissima sotto il profilo enologico. Si tratta del Torrette (Superiore nella fattispecie), che nella presente interpretazione di Elio Ottin proviene da vigneti ubicati a 600m s.l.m., orientati a est-ovest in modo da favorire l’irraggiamento solare. L’affinamento avviene in acciaio per 8 mesi presso la tenuta del produttore in Porossan Neyves (frazione di Aosta), laddove ci siamo più volte recati e dove ci siamo procurati “di prima mano” anche l’esemplare che andremo a descrivere.
Ci è sembrato così:
Aspetto – Rubino adeguatamente carico.
Olfatto – Da subito minerale, mostra un frutto con netti richiami di visciole e ben speziato, a tratti cioccolatoso; spunti interessanti, ma un po’ altalenante nell’intensità.
Gusto & Struttura – Ingresso morbido, gustosamente fruttato e goloso; la notevole vena acida s’accresce in centro bocca svelando una sapidità rocciosa, minerale; finale notevole, di marasca e spezie, assai lungo.
Gradimento (80,5/100) – Punto di forza sembra essere la gustosa freschezza del nerbo, cui si affianca una sapidità assai gradevole che gli consente di raggiungere vertici di “golosità”; un vino in definitiva elegantemente rustico, ma niente affatto banale.
Uvaggio: Petit Rouge (90%), Fumin (10%)
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